Il nuraghe Santu Antine di Torralba

Nel cuore del Meilogu, in provincia di Sassari, al centro di una fertile valle solcata da numerosi corsi d’acqua e denominata “La valle dei nuraghi” a causa dell’altissima concentrazione di questi edifici, si erge, maestoso ed elegante il profilo del nuraghe Santu Antine.

Considerato al pari del Su Nuraxi di Barumini come il monumento più rappresentativo dell’ omonima civiltà che lo ha edificato, il Santu Antine si differenzia da quest’ultimo non solamente per la differente planimetria, ma soprattutto per l’eleganza delle sue forme e la maggior complessità architettonica.

Il Sant’Antine, eretto all’incirca tra il XVI e XV sec. a.C., con i suoi quasi 200 metri lineari di corridoi interni, le 8 tholos (camera voltate ad ogiva) ancora presenti, i tre pozzi tra loro comunicanti, nonché la torre centrale che raggiunge ancora oggi l’altezza di quasi 18 metri (come un edificio moderno di 6 piani!), anche se in origine doveva raggiungere agilmente i 23-24 metri, può essere considerato il monumento preistorico più imponente e tecnicamente sofisticato di tutto il Mediterraneo centro-occidentale.

L’austerità e la grandiosità delle strutture, unite alla innegabile valenza archeo-astronomica di questo nuraghe, edificato all’interno delle  che ne obbligano il perimetro, lo rendono testimone silenzioso da circa 3500 anni, delle capacità tecnico-costruttive degli “architetti” nuragici, esperti conoscitori dei materiali e delle tecniche utilizzate per la sua costruzione, nonché maestri dell’astronomia, in tempi tanto lontani, quanto capaci di suscitare in noi la meraviglia per le conoscenze scientifiche di un popolo che non può più essere semplicemente considerato “primitivo”!

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